Trovare collaboratori di fiducia
Selezionare il personale può diventare un lavoro difficile, a volte impossibile. Ecco alcune tecniche per sopravvivere...
A un certo punto si può avvertire il bisogno di avere una persona di fiducia affianco a noi, che sia anche un po' il nostro braccio destro, che ci segua nel lavoro mantenendone il passo e che si amalgami bene col nostro modo di operare. Qualcuno su cui contare e che ricordi le cose che a noi sfuggono. Quest’ultimo punto è molto autobiografico, perché a me capita di perdere qualche pezzo delle operazioni che ho pensato, o delle mansioni che ho assegnato a causa di un sovraccarico di nozioni che ho in testa con la pretesa di tenerle tutte a mente, non ho mai preso la sana abitudine di scrivermi le fasi di un progetto. Intanto guardatevi intorno, a volte la persona giusta per noi è già nel nostro team, avreste il vantaggio di conoscerla già sia professionalmente che umanamente e lo svantaggio di scatenare rabbia e invidie da parte degli altri elementi del team perché non sono stati scelti loro.
Qualcuno sarà addirittura indignato in quanto lavora con voi da molto tempo e si aspettava una mansione da vice, se la meritava, a dirla tutta, in generale si verificheranno atteggiamenti di antipatica e sgradevole scortesia nei conforti di chi avrete scelto, armatevi di pazienza e compresse per il mal di testa. Ad ogni modo, secondo la mia esperienza, sarebbe la situazione ottimale quella di affiancarci un assistente trovato tra collaboratori che conosciamo da tempo, non dà garanzie di nulla ma ci eviterebbe la saga del colloqui con nuovi candidati. Mi spiace se appaio acida e antipatica, ma quello del colloqui è il compito più pesante per me, da sempre. Parlare con decine di persone cercando di scorgere il loro il temperamento, le attitudini, le competenze, l’esperienza, l’onestà e via discorrendo. Meglio prepararsi una scala di valutazione in modo da misurare ognuna delle voci che vi interessa e stimarle in modo più razionale possibile a fine incontro. Chiedete di svolgere una piccola prova pratica, che sia coerente con le mansioni che gli affiderete e da consegnare prima del colloquio finale. In questo modo avrete almeno la prova di quelle competenze che sono imprescindibili e anche il grado di capacità.
Nonostante vi sforziate di cercare una persona propositiva, con un buon carattere, aperto e disponibile con le competenze tecniche che per voi contano, sarà improbabile trovare un nuovo assistente che sia anche ben accettato dal vostro team. L’affiatamento è indispensabile ma ha del miracoloso che avvenga presto. Organizzate un periodo di prova e successivamente consultatevi col vostro gruppo di lavoro, fate sapere che per voi è importante anche la loro opinione, di fatto lo è, quindi tenetela in considerazione.
Io ho avuto anche l’onere di dover fare colloqui per reclutare nuovi dipendenti: operatori informatici, telefonici, personale di servizio e, come detto poco fa, stretti collaboratori. Una specie di tortura insomma, selezionare il personale di una azienda è una sfida , sono tante le variabili e le difficoltà, commettere errori di giudizio è facilissimo. Eppure è estremamente importante reclutare nuovi e validi collaboratori, soprattutto se si è in una fase di espansione. I dipendenti sono parte del successo di una azienda e introdurli con criterio, seguendo l’inserimento affinché si sentano sereni e motivati, non può che portare beneficio per tutti; loro saranno proattivi con conseguente aumento della produttività.
Dunque, molto velocemente alcuni piccoli consigli per preparare il campo nella ricerca di nuovo personale. Create un buon annuncio di ricerca personale. Descrivete dettagliatamente quale figura professionale cercate, quali competenza deve necessariamente avere, di quali conoscenze non potete fare a meno, che tipo di esperienza pregressa è gradita, infine, quali sono gli obiettivi e i valori dell’azienda. In questo modo farete una prima scrematura già tra coloro che leggeranno il vostro annuncio.
Mettete a proprio agio il candidato in sede di colloquio, permettetegli di raccontare di sé e delle sue esperienze. Vi prego, evitate i soliti quesiti con le classiche domande tipo: “Ci dica 3 suoi punti di forza e 3 di debolezza”, oppure “Come e dove si vede tra 5 anni?”. Domande che non portano da nessuna parte e non vi sveleranno parti segrete della personalità del candidato. Il curriculum può essere pieno di cose vere ma anche di cose un po' false, o un po' colorite per apparire meglio.
Niente giudizi affrettati, valutatelo ma seguite anche il vostro istinto sulla base di ciò che vedete e sentite durante il colloquio. Ascoltate, osservate e fate parlare il candidato di tanti aspetti della sua vita, vi aiuterà a capire meglio quali sono le sue attitudini, se è una persona propositiva e motivata, se ha voglia di crescere professionalmente e alcuni aspetti del suo temperamento: se è empatico, se è collaborativo o competitivo. Alla fine di tutto questo discorso, sappiate che mai avrete la certezza di portare nel vostro ufficio o nella vostra azienda proprio la persona che stavate cercando. Disilludetevi. Però continuate a crederci perché la speranza è l’ultima a morire!